Quando le idee sono nell’aria: Darwin, Wallace e le scoperte simultanee nella storia della scienza

Spesso pensiamo alla scienza come a una serie di colpi di genio individuali. Ma la storia ci mostra che molte grandi scoperte sono avvenute “in parallelo”, come se il mondo fosse pronto per quel passo.

Maggio 29, 2025

Quando le idee sono nell’aria

Nel 1858, Charles Darwin ricevette una lettera che lo scosse profondamente. A scriverla era Alfred Russel Wallace, un naturalista che stava esplorando le isole dell’arcipelago malese. Dentro c’era uno scritto che esponeva una teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Era, sostanzialmente, la stessa idea che Darwin stava elaborando da vent’anni.

Niente panico, però. Invece di una guerra di ego, i due scienziati si comportarono con grande correttezza. Grazie all’intervento di amici comuni, le loro teorie furono presentate insieme alla Linnean Society di Londra. Eppure, oggi ricordiamo soprattutto Darwin. Perché? Perché L’origine delle specie, pubblicato l’anno dopo, diede forma e forza a quella visione in modo indelebile.

Questo episodio è solo uno dei tanti in cui più persone arrivano, in modo indipendente, alla stessa scoperta. È un fenomeno noto come scoperta simultanea o multipla. Capita quando il contesto culturale, scientifico e tecnologico è pronto per un certo tipo di passo in avanti. Le idee, in un certo senso, sono “nell’aria”.

Ecco altri casi emblematici:

  • Il calcolo infinitesimale: sia Newton che Leibniz ci arrivarono quasi insieme. La disputa su chi fosse arrivato primo è durata secoli.
  • L’ossigeno: fu una scoperta progressiva, Scheele lo scoprì, Priestley lo isolò, ma fu Lavoisier a capirne davvero il ruolo nella chimica.
  • La tavola periodica: Mendeleev e Meyer la costruirono in modo simile, indipendentemente.
  • Il telefono: Bell e Meucci.
  • La lampadina elettrica: Thomas Edison, Joseph Swan e altri inventori lavoravano sulla stessa idea.

Questi episodi mostrano che la scienza raramente è un fulmine a ciel sereno. È più simile a un temporale che si prepara lentamente, finché più menti — spesso ignare l’una dell’altra — si trovano a toccare la stessa verità.

Darwin non amava i riflettori e non partecipò mai ai dibattiti pubblici più accesi. Preferiva scrivere, riflettere, lasciando che altri — come Thomas Huxley, il suo “mastino” — difendessero le sue idee. Celebre il confronto tra Huxley e il vescovo Wilberforce, durante il quale Huxley rispose a una provocazione con una battuta rimasta nella storia:

“Preferisco discendere da una scimmia piuttosto che da un uomo che usa il suo ingegno per screditare una seria discussione scientifica.”

La scienza, in fondo, non è fatta solo di teorie e numeri. È fatta anche di coraggio, di scontri culturali, e di quelle strane coincidenze che fanno pensare: forse, certe idee sono davvero inevitabili.

Charles Darwin, come sarebbe in una foto di oggi

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Questo breve articolo è il riassunto di mezz’ora di chiacchiere con l’intelligenza artificiale parlando di Charles Darwin.

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